Finanza sostenibile: Tassonomia UE, finanziamenti e rating ambientali

Lo scorso 13 giugno, la Commissione europea ha emanato un pacchetto di misure volte a rafforzare le basi del quadro europeo per la finanza sostenibile, al fine di garantire una maggiore trasparenza nel mercato degli investimenti sostenibili, attraverso l’introduzione di nuove regole in termini di rating ambientali, sociali e di governance.

La Commissione ha approvato in via preliminare nuovi criteri della Tassonomia Ue per quelle attività economiche che si pongono obiettivi ambientali non climatici, tra la transizione verso un’economia circolare, la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, nonché la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Inoltre, la Commissione ha ampliato la lista delle attività economiche che rientrano all’interno dell’ambito di applicazione della Tassonomia: questo ampliamento si concentra su settori come l’industria manifatturiera e i trasporti. Lo sviluppo di questi criteri si è basato principalmente sulle raccomandazioni fornite dalla Piattaforma sulla finanza sostenibile. Non solo, la Commissione ha apportato modifiche all’Atto delegato sulle disclosure per garantire chiarezza in merito agli obblighi di comunicazione per le nuove attività incluse.

Sono state introdotte regole volte a migliorare la qualità dei rating Esg attraverso nuovi principi organizzativi e norme chiare sulla prevenzione dei conflitti di interesse. In particolare, i fornitori di rating dovranno sottostare a obblighi informativi su metodologie e modelli adottati, introducendo inoltre l’autorizzazione all’attività e la vigilanza da parte dell’Esma per quelle agenzie che offrono servizi agli investitori e alle imprese all’interno dell’Unione Europea.

Oltre a regolare le agenzie di rating, la misura si propone di supportare tutte le aziende nell’ottenimento di finanziamenti per investire nella loro transizione verso la sostenibilità, anche attraverso l’utilizzo di vari strumenti del quadro che aiutino a indirizzare gli investimenti e a gestire i rischi derivanti dal climate change e dai suoi impatti sull’ambiente. Lo scopo è di aiutare i cosiddetti “laggard”, cioè quelle imprese che si sono mosse in ritardo, o quelle che per le caratteristiche intrinseche dei rispettivi business o per questioni dimensionali hanno davanti a sé una strada più lunga.

La proposta della Commissione rappresenta sempre il primo step del processo legislativo. Gli atti delegati della Tassonomia sono approvati in linea di principio e, una volta disponibili in tutte le lingue ufficiali dell’Unione, saranno adottati e trasmessi al Parlamento e al Consiglio dell’Unione europea, che avranno quattro mesi di tempo per esaminarli. Gli atti delegati dovrebbero iniziare ad essere applicati a partire da gennaio 2024.  Nel frattempo, è stata presentata la consultazione sulla direttiva Csrd, che definirà le regole di disclosure in materia di sostenibilità per le imprese e rappresenterà un altro importante pezzo del quadro sulla finanza sostenibile.

di Sara Tiberti

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